Scuola dell’infanzia: nuovo intervento di drenaggio per allagamento del seminterrato. Basta soluzioni temporanee: l’Amministrazione ammetta l’errore e garantisca un ambiente salubre, adeguato all’attività didattica
A pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, della scuola dell’infanzia comunale un’altra tegola cade addosso all’amministrazione comunale: l’ennesimo allagamento dei locali posti al piano seminterrato.
Apparentemente potrebbe sembrare un fatto casuale, un evento naturale imponderabile e difficilmente prevedibile, conseguenza delle bizze meteorologiche di questo capriccioso anno che ha portato all’innalzamento della falda.
Potrebbe pertanto essere derubricato tra le conseguenze delle cause naturali e affrontato con interventi improrogabili e urgenti, senza lasciare alcuna traccia di sé se non qualche macchia d’umidità sulle pareti: la scuola aprirebbe normalmente senza alcun disagio, nella certezza dell’irriproducibilità del fenomeno.
Interrogati nel merito, dal comune sembrano trasparire sicurezza e tranquillità: “il fenomeno è sotto controllo in quanto il tempestivo intervento dei tecnici ha ristabilito la normalità”.
Le cause sono da addebitare alla sfortunata contemporanea rottura delle due pompe installate per il pompaggio dell’acqua di falda (una ordinaria e una provvisoriamente aggiunta per maggiore sicurezza) e all’altrettanto sfortunato e coincidente malfunzionamento dell’impianto elettrico.
Nessun danno, nessun disagio, nessun onere economico, se non normali interventi di ripristino e manutenzione.
Quello che non ci viene detto è però che questo edificio, che ospita i nostri bambini piccoli, affonda per più di 1/3 nell’acqua e, nonostante costosi interventi di drenaggio, continua ad assorbire umidità come una spugna, danneggiando sia le strutture murarie che i propri ospiti.
L’intervento è costato oltre due milioni di Euro e quasi annualmente sono previsti onerosi interventi di miglioramento, sistemazione, adeguamento del piano seminterrato, oramai diventato un vero e proprio pozzo senza fondo.
Non riteniamo accettabile minimizzare l’entità di un problema che si ripresenta puntualmente ogni anno (anche più volte all’anno) e che mai è stato affrontato con la volontà di essere definitivamente risolto, solo per evitare l’ammissione di una scelta di fondo completamente sbagliata: la realizzazione sottoterra di locali didattici e di servizio.
Accade così che anche quest’anno saremo obbligati a sperare che la falda acquifera si abbassi, che il tempo clemente asciughi i muri, che le pompe di sollevamento non si rompano, che l’impianto elettrico non si bruci, che non vi siano temporali che facciano saltare i salvavita etc.
Ovviamente nella certezza che dal comune ci risponderanno sempre e comunque che tutto è sotto controllo, anche se questo continuerà a costare troppi soldi (sia di manutenzione che di bollette elettriche) e anche se i nostri bambini continueranno a fare attività nell’umidità di uno scantinato.