Comunicato stampa sul sequestro degli atti relativi alle piscine da parte della Guardia di Finanza

IMG_2748Abbiamo appena appreso che stamani la Guardia di Finanza si è presentata in Comune con un mandato e ha sequestrato tutti gli atti relativi al progetto del centro natatorio.

Fin dall’inizio della vicenda, prima ancora che le piscine fossero realizzate, il gruppo progettoCologno ha rilevato in ogni occasione le problematiche che questo investimento avrebbe generato dal punto di vista economico per il nostro paese: semplicemente analizzando il Business Plan dell’opera, approvato dalla maggioranza leghista in Consiglio comunale nel 2010 e poi smentito dallo stesso amministratore di Onsport Cologno, era evidente che i conti non quadravano per nulla, sia rispetto ai costi di realizzazione che al bacino di utenza e ai ricavi previsti. Per questo già nel 2011 abbiamo inviato un primo esposto alla Corte dei Conti, per segnalare che secondo noi a Cologno stava accadendo qualcosa di estremamente preoccupante.

Dopo la chiusura del centro natatorio, i cui lavori non sono mai stati terminati a fronte di una totale erogazione del mutuo, la sensazione che le irregolarità presenti nella realizzazione e gestione dell’opera fossero numerose e coinvolgessero tutti gli attori parte dell’intervento ci ha portati a produrre ulteriori esposti alla magistratura.

Con l’intervento odierno della Guardia di Finanza, la vicenda assume contorni sempre più inquietanti: i nostri dubbi, per i quali siamo stati più volte scherniti con arroganza dalla maggioranza in Consiglio (ricordiamo che il vicesindaco Legramanti li chiamava “stupidaggini”), potrebbero non essere più tali.

Se le indagini dovessero dimostrare anche una minima responsabilità da parte degli amministratori comunali, verrebbe riconosciuto, nella migliore delle ipotesi, il fallimento di un gruppo dirigente che si è sempre nascosto dietro il potere dei numeri per giustificare un’azione politica insostenibile e rovinosa.

In tutto questo, abbiamo già la certezza che qualcuno ha sbagliato pesantemente, condizionando il futuro del paese, visto il debito da 9 milioni che tutti i colognesi saranno chiamati a pagare. In questa condizione, con indagini aperte e una maggioranza paralizzata dall’incapacità di risolvere l’enorme problema da lei stessa creato, riteniamo impossibile che sia trovata una soluzione. Sarebbe necessario azzerare tutto e ciò potrebbe essere fatto soltanto se la maggioranza avesse il pudore di rassegnare le proprie dimissioni, lasciandoci come indelebile ricordo del proprio passaggio i 9 milioni di debito. Certo è purtroppo che qualcuno ha tratto beneficio da parte di questo debito: confidiamo nella magistratura, affinché sia fatta giustizia e si sappia finalmente la verità sulle piscine e sulla fine che hanno fatto i soldi spariti nella realizzazione e gestione dell’opera.

I consiglieri comunali di progettoCologno

Chiara Drago

Roberto Zampoleri

Imerio Dadda

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